Cos’è un motocompressore? A cosa serve e come scegliere il modello giusto in base alle proprie esigenze? Partiamo dalla sua definizione. Si tratta di una macchina costituita da un motore indipendente, che consente il funzionamento di questo strumento in autonomia, e da un compressore a scoppio per produrre aria compressa. Non a caso la parola motocompressore è l’unione di moto- e compressore. Non c’è quindi la necessità di dover attaccare la macchina a motori terzi. Altro punto fondamentale legato a questo aspetto, è che risulta essere uno strumento molto comodo per chi ha l’esigenza di doverlo trasportare con estrema facilità. L’ideale per chi non vuole utilizzare metri di prolunga per collegare il motocompressore a una fonte energetica.
Pertanto, i motocompressori e il noleggio macchine da lavoro risultano essere le soluzioni migliori per lavorare in zone dove non è presente la rete elettrica, e trasformare quindi l’energia meccanica prodotta dal motore a scoppio in energia di pressione o potenziale ai quali, eventualmente, collegare ulteriori strumenti (ad esempio perforatore e sabbiatrice). Vediamo quindi le funzioni del motocompressore e come scegliere il più adatto al proprio lavoro.
Cos’è un motocompressore e a cosa serve
Il motocompressore è utilizzato prevalentemente in contesti cantieristici, edilizi, agricoli e industriali. La sua importanza deriva dalla possibilità di
usufruire della rete elettrica in contesti dove potrebbe non essere presente. Ricordiamoci che questo strumento consente di comprimere l’aria (quindi ridotta di volume), attraverso una pompa o un compressore, per poi conservarla all’interno di un serbatoio resistente all’alta pressione. Macchinari fondamentali per la loro specifica predisposizione al supporto di sonde, trivelle e ogni tipo di attrezzatura per svolgere in maniera efficiente le varie attività. Un’altra possibilità è quella di utilizzare l’aria compressa direttamente sul momento.
Il compressore può essere diviso in due tipologie:
- Compressore volumetrico: in cui la compressione avviene con movimenti meccanici;
- Compressore dinamico: in cui la compressione avviene a seconda della
- velocità che si trasmette su corpo.
I motocompressori vengono utilizzati nelle attività cantieristiche e nell’ingegneria civile, ma anche nel lavoro di raccolta di olive e potatura in vigneti, uliveti e frutteti. In questi ultimi casi i motocompressori vengono impiegati insieme a forbici di potatura pneumatiche e macchine da sollevamento per facilitare la raccolta. Inoltre, essendo dotati di ruote pneumatiche, possono essere spostati con estrema semplicità nei campi, specialmente quelli dove sono presenti centinaia di piante.
Come scegliere il giusto motocompressore
Sul mercato esistono varie tipologie di motocompressori. Partiamo dal presupposto che il compressore a scoppio funziona grazie al carburante, che viene scelto in base al tipo di motore: motore a benzina o motore a diesel. Perché scegliere un compressore a scoppio diesel? Perché consuma meno e ha una durata più lunga, anche se il suo costo è maggiore rispetto a un modello a
benzina. La decisione, fondamentalmente, si basa quindi sul budget a disposizione. Per quanto riguarda il vantaggio di scegliere un compressore a benzina, esso si basa su una questione non solo economica, ma anche su una maggiore leggerezza e silenziosità.
Il motocompressore, inoltre, è formato da diversi tubi di poliuretano con dimensioni e lunghezze differenti; l’aria compressa si incanala in questi tubi di varie dimensioni – 50 o 100 mt., ma può variare anche la capienza del serbatoio, generalmente compresa tra i 250lt/min e i 900lt/min.
Vi sono poi macchine caratterizzate da varie dimensioni, ma sempre costituite da affidabilità, efficienza e facile trasportabilità, in grado di sostenere anche sforzi importanti in punti ripidi in discesa e in salita (grazie alla presenza delle ruote), oltre a essere dotati di dispositivi di sicurezza in base alle normative vigenti. Se si tratta di un lavoro su un terreno sconnesso e con punti difficili da raggiungere, allora la scelta migliore sarebbe quella di un motocompressore a scoppio trazionato, in grado proprio di affrontare qualsiasi tipologia di terreno con molta meno fatica.
Motocompressori per ambito edilizio e costruzioni
Strumenti perfetti per azionare le attrezzature pneumatiche, ad esempio martelli demolitori, perforatrici, avvitatori, smerigliatrici e utensili pneumatici, lavori in cui sono richieste alte pressioni, come la sabbiatura o il collaudo di tubazioni. Tra questi rientrano motocompressori con portata 7000 e 5000 (It/m) e con pressione 7 e 10 (bar).
Per la perforazione di pali per il consolidamento del terreno, per la perforazione in cava, per la sabbiatura di elevata qualità e per lo scavo di gallerie, sono consigliati motocompressori che rispettino le più solide leggi sulla tutela dell’ambiente. Pertanto, devono essere macchinari che non consumino eccessivo carburante, costituiti da robusti telai e facile trasporto, specialmente in contesti poco accessibili. Occorrono quindi motocompressori caratterizzati da notevole durata, alto valore residuo e grande affidabilità. In questo caso è consigliato un motocompressore di portata 25500 (It/m) e una pressione di 12 (bar).
Per ridurre maggiormente i consumi, impostare la pressione e lasciare che solo un compressore esegua tutte le attività, è consigliata la tecnologia PACE con modalità ECO, che appunto, dimezza il consumo di carburante durante il regime del minimo, caratterizzata da un design robusto, cappottatura resistente alla corrosione certificata e facile da trainare. La portata è di 10000 (It/m) con una pressione 12 (bar).
Un’altra valida alternativa è il motocompressore con portata 5000 (It/m) e pressione 7 (bar), perfetto per ridurre i tempi di manutenzione e di consumi. Un motocompressore costituito da un’ottima cofanatura, un sistema di protezione motorino di avviamento, un sistema anti-airlock per avviamento sicuro e una barra di sollevamento con sicurezza intrinseca.
Per quanto riguarda, invece, lavorazioni meno impegnative, sono preferibili motocompressori portatili o montati su telati leggeri dotati di ruote, che vengono collegati proprio nei punti dove devono essere eseguiti i lavori. Questi sono più semplici da maneggiare poiché privi di lunghe tubazioni per il trasporto dell’aria, al contrario di quanto avviene per i motocompressori carrellati, molto più ingombranti.
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