Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro: come comportarsi

Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro: come comportarsi 29 Agosto 2018
Purtroppo, gli infortuni sul posto di lavoro sono frequenti, spesso anche gravi. Ma come bisogna comportarsi in questi casi? Vediamolo insieme
Sul posto di lavoro non bisogna mai abbassare la guardia, poiché anche ai lavoratori più esperti può capitare un incidente. Gli infortuni sul lavoro, purtroppo, sono sempre in agguato, frequenti, e qualche volta anche gravi o addirittura fatali.
In queste circostanze sfortunate, ci si chiede cosa fare in caso di infortunio sul lavoro, quali sono le cose da fare e a chi bisogna rivolgersi. Facciamo un po’ di chiarezza.

Quando si parla di infortunio sul lavoro

Nel caso specifico in cui un evento improvviso e violento, avvenuto in ambienti e situazioni di lavoro, che causa danni tali da rendere il lavoratore inabile al lavoro temporaneamente o permanentemente, è considerato un infortunio sul lavoro.
Questo significa che il lavoratore non può riprendere normalmente le attività lavorative, ha bisogno di riposo, e ha diritto ad una retribuzione.

A chi spetta la retribuzione del lavoratore infortunato?

Sia il datore di lavoro che l’INAIL devono retribuire il dipendente infortunato in caso di incidente. Ma come funziona la prassi?
Il datore di lavoro retribuisce il lavoratore per i primi tre giorni di assenza dal lavoro per motivi di inabilità, dal quarto giorno fino ad un massimo di 180, spetta all’INAIL.
Al lavoratore spetta una retribuzione da parte del datore di lavoro del:
  • 100% per il giorno in cui ha avuto luogo l’incidente
  • 60% per i tre giorni successivi all’incidente
Ma se il lavoratore è costretto ad assentarsi dal lavoro per più di tre giorni, allora l’INAIL lo retribuisce versandogli il:
  • 60% della retribuzione giornaliera, inclusi i festivi, fino al novantesimo giorno di assenza 
  • 75% della retribuzione giornaliera, inclusi i festivi, dal novantunesimo giorno fino alla guarigione
L’INAIL, quindi, Istituto Nazionale di Assicurazione Infortuni sul Lavoro, tutela il lavoratore quando quest’ultimo ha bisogno di più di tre giorni per riprendersi dall’incidente e tornare al lavoro. È una sorta di compagnia assicurativa obbligatoria per il lavoratore che ha, però, un limite temporale di 180 giorni di astensione dal lavoro, dopo i quali l’infortunato non ha più diritto a conservare il proprio posto di lavoro.
Quando la prognosi del medico è conclusa, il dipendente infortunato deve recarsi all’INAIL per una visita medica. Se si decide che non si è ripreso ancora del tutto, la pratica di infortunio rimane aperta e il lavoratore dovrà presentarsi ad un’altra visita più in là nel tempo e deve consegnare il certificato medico all’azienda. Se, invece, dalla visita il lavoratore risulta guarito e quindi di nuovo abile al lavoro, quest’ultimo dovrà riprendere le sue normali attività.
Dal momento in cui il datore di lavoro riceve il certificato medico del lavoratore infortunato, ha l’obbligo di denunciare l’infortunio all’INAIL entro due giorni, altrimenti rischia una sansione che va da 1.290 e 7.745 euro.

Cosa si fa in caso di infortunio sul lavoro

Ovviamente, se un lavoratore si fa male bisogna subito prestargli soccorso, allertare gli addetti del Primo Soccorso aziendale e chiamando il numero unico di emergenza che, in questi casi, si preoccuperà di allertare anche i Carabinieri e il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’ASL.
Mentre si aspettano i soccorsi, si sta vicino all’infortunato stando bene attenti a non toccare nulla, così da favorire le successive indagini. Gli operai presenti nel momento dell’incidente devono rimanere sul posto a disposizione di Carabinieri e ASL.
Una volta portato in ospedale il malcapitato, i Carabinieri raccoglieranno le prime informazioni sull’accaduto, registrando soprattutto dati anagrafici come nome dell’infortunato, ruolo svolto al lavoro e chi sono i testimoni. Poi i tecnici dell’ASL ricostruiscono la dinamica dell’incidente.

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