I rifiuti edili non possono essere smaltiti come ogni altro rifiuto. Ecco quali sono le normative per farlo secondo la legge
Quasi ogni attività ha come conseguenza la produzione di rifiuti che devono essere smaltiti nel modo corretto per preservare l’ambiente e non infrangere la legge. Troppo spesso capita di vedere macerie edili abbandonate su suoli pubblici in maniera del tutto abusiva, ecco perché ci dedicheremo ai rifiuti edili e al loro corretto smaltimento.
Cosa sono i rifiuti edili
In edilizia si producono rifiuti speciali costituiti da calcinacci, cemento armato, materiali inerti e macerie di ogni tipo che richiedono uno smaltimento appropriato poiché possono contenere sostanze tossiche, quindi pericolose per la nostra salute e per l’ambiente.
Lo smaltimento di rifiuti edili deve seguire precise normative altrimenti si rischia di incorrere in reato e di essere sanzionati penalmente, pagando multe anche molto salate.
Rifiuti edili: come si smaltiscono correttamente
Come abbiamo già accennato, in Italia e nell’Unione Europea, l’errato smaltimento di rifiuti edili o il loro abbandono è reato. Per rifiuti di questo genere, infatti, non possono essere usati i pubblici cassonetti di città o discariche non specializzate e autorizzate al loro smaltimento.
Lo smaltimento dipende soprattutto dalla quantità dei rifiuti:
Come smaltire piccole quantità di rifiuti edili
Quando si tratta di una piccola quantità di rifiuti, magari prodotti da opere edili private, questi ultimi possono essere portati semplicemente alla più vicina Isola Ecologica, regolata dal Comune di appartenenza.
Come smaltire grandi quantità di rifiuti edili
Se invece i lavori sono affidati ad un’impresa e vengono prodotti quantità più importanti di rifiuti edili, superiori a 30 chili al giorno, allora la raccolta e lo smaltimento deve essere fatta assolutamente da ditte specializzate e iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Per farlo, bisogna compilare un modulo preciso in cui si riportano i dati del produttore dei rifiuti, del destinatario, la tipologia delle macerie, in modo da identificare e rintracciare i rifiuti.
Si possono recuperare i rifiuti edili?
Alcuni materiali prodotti nei cantieri edili, però, possono essere recuperati, secondo la legge n°2 del 2009. Tutto il materiale derivante da scavi, come la terra o le rocce, non sono considerate rifiuto e devono, pertanto, essere riutilizzate dal cantiere per rinterri o riempimenti. Se si vuole riutilizzare il materiale in altri cantieri che non siano quelli di produzione, bisogna inoltrare domanda al Comune e assicurarsi che non sia inquinato in base a dei test.
Ogni ditta che si dedica a opere di edilizia deve fare in modo di ridurre al minimo i rifiuti da smaltire tramite la demolizione selettiva e il riutilizzo del materiale.
Chi si occupa di smaltire i rifiuti edili?
Secondo il Decreto Legislativo n° 152 del 3 aprile 2006, relativo alle Norme in materia ambientale, la responsabilità e i costi dello smaltimento dei rifiuti edili di un cantiere ricade sul soggetto che li produce.
Se i lavori sono eseguiti da un’impresa, quindi, saranno i responsabili di quest’ultima a doversene occupare, se invece i lavori sono eseguiti da un privato, sarà il proprietario dell’immobile a esserne responsabile.